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ORDINE DEI MEDICI, Catania(CT)
IL TRATTAMENTO MEDICO E CHIRURGICO DELL'ARTERIOPATIA OSTRUTTIVA DEGLI ARTI INFERIORI
Dal 12 Maggio, 2012 al 12 Maggio, 2012
Responsabile del programma formativo: CINA' CLAUDIO
Crediti ECM: 5 (CINQUE)

Posti disponibili:
Posti totali:
Costo:
INFERMIERE:4850€30,00
MEDICO CHIRURGO:3350€30,00
      RAZIONALE DEL CORSO

.Ore 9-13
1. Eziologia, prevalenza e fattori di rischio dell’AOAI
2. Topografia delle lesioni aterosclerotiche e manifestazioni cliniche
3. Diagnostica strumentale non invasiva
4. Prevenzione e trattamento medico dell’AOAI
5. Chirurgia tradizionale: anatomica, extranatomica, e simpaticectomia
6. Chirurgia endovascolare
7. Discussione e dibattito

      INFORMAZIONI UTILI

.L’arteriopatia ostruttiva periferica colpisce prevalentemente i maschi e la sua frequenza aumenta con l’età, specie dopo i 60 anni, mentre le donne sono relativamente protette, almeno sino ai 70 anni. In seguito, il rischio tra i due sessi tende a pareggiarsi. Il fumo è il fattore di rischio più importante. Tutti gli studi hanno confermato che lo sviluppo dell’arteriopatia ostruttiva periferica è strettamente collegato al vizio di fumare e, continuare a fumare anche dopo la comparsa dei primi disturbi, contribuisce ad aggravare la malattia. Il diabete mellito è altrettanto importante nello sviluppo della malattia ed i diabetici, non solo hanno più probabilità di avere l’arteriopatia ostruttiva periferica , ma rischiano, di più, un’evoluzione della verso forme più gravi. Anche ipertensione e ipercolesterolemia ne favoriscono la comparsa. Il trattamento dell’arteriopatia obliterante periferica si pone complessivamente un triplice obiettivo: 1) riduzione della progressione della malattia aterosclerotica generalizzata e, di conseguenza, della morbilità e mortalità cardiovascolare; 2) trattamento di sintomi specifici al fine di migliorare la capacità funzionale e la qualità di vita del paziente ( ad esempio: aumentare la deambulazione massima prima che si manifesti dolore, assicurare una condizione di analgesia a pazienti con dolore persistente ); 3) prevenzione delle complicazioni agli arti inferiori ( ulcere, gangrena, amputazioni ).



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