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AULA MAGNA Policlinico - Vittorio Emanuele, Catania(CT)
DIABETE MELLITO E ATTIVITA' FISICA, 10 ANNI DI ESPERIENZA
Dal 31 Gennaio, 2013 al 01 Febbraio, 2013
SCARICA QUI IL PROGRAMMA
3101-03-2013gd.pdf
Responsabile del programma formativo: PROF MAURIZIO DI MAURO
Crediti ECM: 12

Posti disponibili:
Posti totali:
Costo:
BIOLOGO:312€20
Dietista:229€20
MEDICO CHIRURGO:-1729€20
      RAZIONALE DEL CORSO

IN ALLEGATO IL PROGRAMMA

      INFORMAZIONI UTILI

Il CRAMD (Centro Ricerche Attività Motoria e Riabilitazione Metabolica nel Diabete) ha programmato di svolgere il Convegno Nazionale “DIABETE MELLITO & ATTIVITA’ FISICA - 10 anni di esperienza”. L’aumento dell’incidenza del diabete mellito pone questa malattia come uno dei veri problemi con cui il sistema medico e sanitario dovrà confrontarsi nel prossimo futuro. In particolare negli ultimi anni, così come sottolineato dalla dichiarazione ONU del 2011 sulle malattie croniche fra cui il diabete, viene riconosciuto l’impatto globale di queste malattie e la necessità di intervenire rapidamente attraverso diverse strategie (sicurezza e qualità di medicinali, promozione di stili di vita corretti ed interventi di contrasto alla sedentarietà). C’è sempre maggiore interesse verso l’esercizio fisico nel diabete mellito sia in termini di prevenzione della malattia, come dimostrato ormai da numerosi studi internazionali, che di riduzione del rischio di sviluppare le complicanze croniche. Le maggiori società scientifiche internazionali (American Diabetes Association, American College of Sports Medicine, Diabetes Exercise and Sports Association ecc.) hanno pertanto sentito la necessità di elaborare linee guida e raccomandazioni su come indirizzare verso una corretta pratica dell’attività fisica sia in assenza che in presenza di complicanze croniche della malattia. Nasce pertanto l’esigenza di confronto fra i cultori del settore per mettere a punto protocolli terapeutici ed individuare strategie che possano razionalizzare questo importante strumento terapeutico, indispensabile supporto insieme con la terapia farmacologica e dietetico-comportamentale. A Catania, dove opera il CRAMD ininterrotamente da 10 anni pertanto si riuniranno i maggiori esperti del settore che daranno vita ad un consesso scientifico che servirà da update e confronto al fine di identificare percorsi idonei per la tutela del soggetto diabetico che pratica attività sportiva, di fornire il know-how tecnico sportivo per i diabetici, per team diabetologici e per i tecnici. In considerazione degli aspetti molteplici che caratterizzano la prescrizione dell’attività fisica e della natura interdisciplinare che caratterizza la malattia diabetica, nonché della necessità di trovare nuovi e più razionali sistemi di management, il programma scientifico del Congresso è stato articolato in maniera da sviluppare argomenti sulla triade dell’intervento terapeutico (terapia farmacologica, alimentare e fisica), sugli aspetti politico istituzionali e sulle comorbidità. Nella giornata inaugurale la lettura magistrale sui modelli innovativi dell’attività fisica nel diabete farà il punto su come questa terapia rappresenti ormai un elemento fondamentale della cura del diabete. Nella seconda giornata saranno discussi gli ultimi dati pubblicati del progetto IDES (Italian Diabetes Exercise Study), studio italiano che a livello internazionale ha dimostrato come un’attività fisica strutturata e supervisionata riduca i costi ed il rischio di sviluppare le complicanze croniche della malattia. Per quanto riguarda la prevenzione, sono sempre più evidenti i benefici dell’attività fisica come misura preventiva del diabete di tipo 2. I primi studi di intervento nei quali è stato introdotto lo svolgimento di attività fisica per prevenire lo sviluppo del diabete di tipo 2 in soggetti con intolleranza ai carboidrati furono pubblicati negli anni ‘90. Due studi clinici condotti recentemente, randomizzati individualmente, il Finnish Diabetes Prevention Study (DPS) e il Diabetes Prevention Program (DPP) in cui si è intervenuti con un programma combinato di dieta ed attività fisica, hanno rivelato che interventi sullo stile di vita possono ridurre del 58% il rischio di progressione verso il diabete di tipo 2 nei soggetti con ridotta tolleranza al glucosio. É importante rendersi conto che l’attività fisica a differenza della forma (resistenza cardiorespiratoria, forza muscolare e flessibilità)  è una questione comportamentale che può essere alterata da questioni societarie come la pianificazione e la sicurezza urbana.  Nella tavola rotonda sui percorsi all’autogestione, i maggiori cultori dell’argomento a livello nazionale metteranno a confronto la motivazione, l’autocontrollo, l’alimentazione e la terapia farmacologica alla luce soprattutto dei nuovi farmaci ipoglicemizzanti. Infatti, sulla base delle linee guida internazionali, dopo un’attenta valutazione clinica del paziente diabetico, è necessario instaurare protocolli educazionali che portino il paziente diabetico a scegliere l’attività fisica più congeniale alle proprie caratteristiche psicofisiche in modo che questa non sia imposta dal medico ma liberamente scelta. E’ questo il più importante gol terapeutico per strategie a breve termine. Sulla base dei prerequisiti di partenza, il paziente diabetico può successivamente aumentare il carico di lavoro, migliorando quindi la propria performance. La mattinata si chiuderà con una tavola rotonda nella quale saranno affrontati gli aspetti politico-istituzionali dell’Attività fisica nel diabete, al fine di comprendere gli effetti dell’interventio pubblico su questo importante aspetto della salute del diabetico. I temi del pomeriggio riguardano invece l’inserimento dell’esperto in Scienze Motorie nel team metabolico e l’importanza del wellness metabolico nelle strategie terapeutiche. Sempre più si è portati a fare una vita sedentaria. E’ opportuno, pertanto, appropriarsi dei propri spazi per vivere meglio il rapporto con la natura ed il proprio corpo. Durante il Convegno scientifico sarà presentata l’attività del CRAMD che opera a Catania ininterrottamente da10 anni nei modernissimi impianti del Centro Universitario Sportivo.

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